Saran onde sugli scogli che risvegliano i miei sogni
o una goccia, goccia d’olio che mi accarezzò?
Saran canti di sirene, saran flauti o le balene
o una goccia, goccia d’olio che mi sussurrò:
“Partirei in questo istante per il luogo più distante,
nella giara, giara buia più non resterò,
il paese più lontano è lì mi porge la sua mano
già sorride e mi domanda quando arriverò”.
من مكان أبعد وصلت فتاة
Aπό ξένο τόπο κι απ’ αλαργινό
يا فؤادي، يا نوري، غني لحنك!
ήρθ’ ένα κορίτσι, φως μου, δώδεκα χρονώ
Senza auto nè battello, senza aereo nè cavallo,
né dogane, né frontiere attraverserò,
mani, piedi, gambe e braccia mi han portato oltre la spiaggia,
con la goccia, goccia d’olio m’incamminerò.
Ma che strana sensazione, mi è sembrato di volare,
o è la goccia, goccia d’olio che mi sollevò?
C’eran stormi di gabbiani ma pochissimi umani,
danzo, danzo insieme a loro e non mi fermerò.
سقط الورد على الإسكندرية كالمطر
Üsküdar’a gider iken aldi da bir yagmur
ما اطوالَ المِشوارَ لكنه عطِر
Kâtibimin setresi uzun, etegi çamur
Aπό ξένο τόπο setresi uzun,
Üsküdar’a gider iken ήρθ’ ένα κορίτσι,
من مكان أبعد
È arrivata una ragazza,
cuore mio, luce dei miei occhi,
غني لحنك.
Da uno ξένο مكان setresi طويل
Una ragazza κορίτσι يا نوري δώδεκα سنةً.
سقط yagmur di fiori على Üsküdar’a
Kâtibimin مشوارlungo ma etegi عطر .