Testo e musica di A. Ravizza e A. Megliola
Ho imparato a cantare
sui sentieri delle montagne
seguendo i passi di mio padre.
Ascoltavo nei boschi
le voci degli animali
e cercavo d’imitarli.
Perché non percepivo una gerarchia
tra gli altri animali e l’umano
ma una breve distanza.
Perché conoscevo una sola via
per avvicinare il lontano:
entravo in risonanza.
Da bambina ero timida e schiva
ma non avevo paura di cantare col bosco
e da donna, io proteggerò
quel suono animale
che intona il diritto di ogni vita.
E continuo a cantare
e ad ascoltare la voce di chi
non si esprime a parole
e non può raccontare
l’ingiustizia di un mondo in cui
l’uomo si sente padrone.
Perché non percepisco una gerarchia
tra gli altri animali e l’umano
ma una breve distanza.
Perché lo specismo non è la via
per avvicinare il lontano
ma una prepotente mattanza.
Da bambina ero timida e schiva
ma non avevo paura di cantare col bosco
e da donna, io proteggerò
quel suono animale
che intona il diritto di ogni vita.